1 giugno 2010

IL VOLO DELLA GRU BIANCA

Il Matsumura Shorin Ryu è lo stile di Karate codificato più antico, da cui sono nate tutte le scuole della corrente Shuri Te (Kobayashi Shorin Ryu - Matsubayashi Shorin Ryu - Shotokan - Shito Ryu - Wado Ryu e altre ancora).
La particolarità di questo stile è che è sempre stato uno stile di famiglia, ossia non insegnato al di fuori della famiglia Matsumura fino ai primi anni '50.
Molta enfasi viene data allo studio dell'Hakutsuru, lo stile della Gru Bianca. In questa particolare arte marziale, i movimenti morbidi e di ricerca dell'energia interna "Ki" (CHI in cinese) vengono abbinati allo studio del Kyusho Jutsu (studio dei punti vitali), del Dim Mak (tocco della morte) e del Tuite (leve articolari e proiezioni).
Sono un allievo che studia lo stile della Gru Bianca. O meglio lo ero. Mi sono allenato quattro anni, con risultati soddisfacenti. Ho imparato a uccidere con una sola mossa, a fuggire dall'imboscata, ad evitare agguati e a contrastare due aggressori. Il corpo mi ha assecondato. Poi altre fatiche mi hanno impegnato altrove. Ho lasciato. Ma lo spirito della Gru Bianca mi ha seguito. Penso che a breve ricomincerò gli allenamenti. Sensei permettendo.
Ieri a lezione ho applicato tecniche di combattimento. Era necessario. Le ragazze non se ne sono nemmeno accorte.Troppa violenza non repressa e incontrollata serpeggiava tra le file scomposte dei banchi. In tre si sporgevano pericolosamente da una finestra di ambiente condizionato. Alla fine qualcuno doveva chiuderla. Hanno fatto resistenza. Con un'unica mossa di leva a potenza controllata di una mano l'ho chiusa lentamente, nonostante in tre premessero contro. Quel tempo è sembrato infinito. All'invito ripetuto di spostarsi, continuavano a stare lì. La sensazione era quella di schiacciare tre noci in un colpo solo. Alla fine, per non essere stritolate lentamente, si sono spostate. Ho chiuso infine la finestra. Non ho fatto male a nessuno. E non ho toccato nessuno. Ho agito solo sulla finestra. Le allieve incredule. A ridosso del fatto, una ragazza mi sfida a braccio di ferro, ma con la sinistra. Mi presto alla tenzone. La batto, dopo breve resistenza. Mi chiede di nuovo la sfida con la destra. Sono stremato e svuotato. Dopo breve resistenza, l'allieva mi fa cedere. La guardo negli occhi e le dico: "Non saprai mai se ti ho fatto vincere o se mi hai battuto per davvero".
Riprendo il libro e leggo una poesia qualunque.

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