15 giugno 2010

CROMATISMI

Ci sono colori che ci appartengono, che segnano in qualche tortuoso modo la storia personale di ognuno di noi. Per me è il blu oltremare, un colore che mi accompagna da quando ero un giovane e spensierato ragazzetto, tutto gambe e ricci.
Il pigmento blu ha lasciato tracce nella storia un po' ovunque. E in una strana misura mistica ti senti parte dell'universo. Ad esempio, sono state trovate tracce di azzurrite (2CuCO3·Cu(OH)2) e blu cinese (BaCuSi4O10) di struttura chimica non lontana da quella del celebre blu egiziano nell'esercito di Terracotta ritrovato in Cina.
Al di là dell’interesse puramente storico, i guerrieri di terracotta sono interessanti dal punto di vista dell’arte pittorica, in quanto risultano decorati con una policromia a più strati, la cui base è una lacca orientale nota come Qi-lacquer, ottenuta dalla pianta Toxicodendron vernicifluum o albero della lacca. Il principio attivo di questa lacca è il composto urushiolo (sotto), attraverso la cui polimerizzazione la lacca indurisce all'aria e forma uno strato liscio, che si mantiene intatto in condizioni di umidità elevata (75-85%).
Sfortunatamente, subito dopo gli scavi che hanno portato alla luce i reperti archeologici, la policromia ha subito un degrado notevole sia sullo strato di lacca, sia sugli strati pigmentati, a causa del brusco calo di umidità nell’ambiente circostante. Per arrestare il processo di degradazione è stato necessario consolidare la lacca, infiltrando sostanze polimeriche nella sua struttura porosa. Sulla lacca sono stati individuate tracce più o meno estese di pigmenti colorati, tra i quali appunto spiccano i colori di cui sopra. L’origine dei due pigmenti è datata al più tardi all’VIII secolo a.C. e si ritiene che l’impiego più diffuso sia stato sotto le dinastie Q’in e Han (221 a.C. - 220 d.C.); l’uso in periodi successivi non è accertato. Resta un affascinante mistero.
Il colore blu intenso del lapislazzuli è utilizzato e apprezzato da almeno 6000 anni. E' necessario chiarire bene la terminologia: il pigmento andrebbe chiamato oltremare o blu oltremare, mentre lapislazzuli è la roccia da cui si ottiene il pigmento, a sua volta composta prevalentemente dal minerale lazurite. Il nome deriva dal latino medievale lapis lazuli, ovvero pietra azzurra. Il termine lazulum discende dal persiano lazward, cioè azzurro, passando per l'arabo lazaward e per il basso greco lazourion. (Materiale proveniente da studi effettuati dall'Università degli Studi del Piemonte Orientale Amedeo Avogadro). Anche gli etimi hanno il loro fascino.
E poi ancora la simbologia del colore che, rappresentando il vuoto e l'infinito, richiama all'introspezione e a percorsi personali di meditazione e crescita spirituale, a partire da fatiche intellettuali. Il blu è profondo e nostalgico, ci ricorda il cielo e gli abissi, dove l'uomo da sempre si perde. E' il colore della contemplazione e della spiritualità. E' associato alla forma geometrica del cerchio, simbolo dell'eterno moto dello spirito, insieme di quiete e dinamismo. Il blu per i cinesi è il colore dell'immortalità. È il colore del silenzio e della moderazione. In una stanza blu il cuore umano batte meno velocemente, perché è un colore che simula pace e sicurezza. Anche gli oggetti sembrano più piccoli e leggeri.

Nessun commento:

Posta un commento