Passo appena posso i miei fine settimana in paese litoraneo del Nord. Sono luoghi d'infanzia, aspri e selvaggi solo come certi pezzi di paesaggio sanno essere. Mi trovo in una stretta spiaggia sassosa, riparata dagli sguardi famelici dei turisti di passaggio. E' una minuscola caletta, in cui il promontorio di verdi pini marittimi si specchia nel piccolo golfo che si crea. Si giunge per una litoranea incerta, costellata da cartelli di divieti di passaggio causa caduta sassi dalla montagna che incombe a ridosso. A destra monte roccioso, a sinistra il mare. Si cammina per poco più di un quarto d'ora, a partire dal piccolo paese di pescatori di cui fa parte. Nelle giornate di mare mosso occorre fare attenzione che i flutti non ti raggiungano. Se si ha la fortuna di arrivare asciutti, dopo un'ultima curva del camminamento, si apre appunto la caletta di cui ho detto. E' sempre uno spettacolo inatteso. Non sai mai di che colore sarà il mare quel giorno. In genere però, la vegetazione circostante, in cui prevalgono alberi sempreverdi, conferisce allo specchio d'acqua un colore verde smeraldo profondo, su cui di volta in volta giocano i colori di un cielo mutevole. Non porto monili o ornamenti di alcun tipo, tranne una catenina al collo con un *simbolo.

Mi siedo sui sassi della spiaggetta e una donna mi avvicina chiedendomi se sono un cavaliere dell'Ordine di Malta. Infatti, alcune delle costruzioni che occhieggiano tra i pini appartengono appunto all'Ordine; vengono affittate a immigrati di lusso delle regioni limitrofe in cerca di mare. In realtà, non sapevo nemmeno che quello che porto al collo ne fosse l'effige ufficiale. Altre simbologie investono nella mia storia questo oggetto, dono di una persona a me cara.
Per me infatti è la Croce di Gerusalemme, l'antico simbolo dei cristiani d'Oriente. Secondo la tradizione, il blasone di Gerusalemme, «d'argento, alla croce potenziata d'oro, accantonata da 4 crocette dello stesso», contravviene volontariamente alla regola di contrasto dei colori. Si tratta di una trasgressione ricercata, per meglio marcare il prestigio totalmente particolare di questa città e della religione di cui è simbolo perenne.
Gerusalemme, la città del cuore spitituale dell'umanità. Lì hanno trovato la propria culla le tre grandi religioni monoteiste: cristianesimo, ebraismo e musulmanesimo. Ognuna di queste tre religioni ha avvertito in modo inappellabile in questa città il suo senso storico e spirituale più vero. Per motivi diversi, ovviamente.
Gerusalemme diventa in ebraico ירושלים
Gerusalemme diventa in arabo la città santa القُدس أُورْشَلِيم,
Dico alla donna che non sono un cavaliere dell'Ordine di Malta. Pare delusa. Le dico che per me ha altri significati. Sono volutamente scostante. Vagamente irritata mi lascia solo e si avvia verso un piccolo bar prospiciente la cala.
Il mare è invitante, ma l'acqua è ancora fredda per una stagione estiva che fatica a farsi largo. Ho bisogno di muovermi. Mi immergo in un verde che mi appare gelido e impegno il corpo in una specie di nuoto. Il freddo non passa.
*L'mmagine riportata raffigura la Croce di Gerusalemme incisa sul retro di una moneta, reperibile per i numismatici, in diverse dimensioni. A seconda del peso infatti, è stata classificata come soldo, mezzo soldo o quattrino. E' possibile trovare varianti anche nel disegno della corona che sormonta la Croce.
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