
Lo Scorpione è una costellazione associata alla morte apparente del Sole durante i mesi invernali. Simboleggia il ritorno allo stato primordiale attraverso un percorso di sofferenza e lacerazione interiore. Si tratta di un regresso della dimensione del caos originario in attesa della rinascita primaverile. Nulla è per caso. Infatti, i riti in onore dei defunti cadono proprio in questo periodo dell'anno. Astrologicamente questo segno è posto sotto l'influsso notturno di Marte e di Plutone. La corrispondenza con il dio degli Inferi è sottolineata anche dalla posizione di Antares, la sua stella che più di ogni altra risplende. Questa stella luminosissima è nota come "Cuore dello Scorpione" e soprattutto "Stella degli Spiriti", alle estremità meridionali della Via Lattea, proprio sopra l'eclittica (il cammino apparente che il Sole traccia nel cielo durante l'anno).
I cabalistici associano lo Scorpione al XIII arcano dei tarocchi, la Morte, simbolo di trasformazione e rinascita. Lo Scorpione corrisponde al pieno autunno, alla virilità e all'elemento acqua. Sono posti sotto la sua protezione l'Islam e il mondo arabo. Si tratta di un accostamento purtroppo legato al fatto che lo scorpione, simbolo del Maligno, ai tempi delle crociate fu collegato agli infedeli e ai nemici della fede, e quindi all'Islam. Il colore dello scorpione è l'amaranto.
Nel Mito greco, lo Scorpione è la trasposizione celeste dello scorpione che uccise il cacciatore Orione. Infatti Orione cercò di violentare Artemide, la dea della caccia, sicchè lei mandò lo scorpione ad ucciderlo, pungendolo al tallone. Orione era un compagno di caccia di Artemide. Le versioni della leggenda sono diverse. Secondo alcune fu ucciso dalla dea, secondo altre da uno scorpione inviato da Gea (nella mitologia greca è il Titano femmina che impersona la Terra, identificata nella Dea Romana Tellure).
Alcune storie riportano che Orione tentò di stuprare violentemente una delle ninfe di Artemide che lo uccise per punirlo, altre che tentò di stuprare la dea stessa. Il dio agì di nascosto, perché sapeva che la dea desiderava rimanere vergine, ma lui desiderava moltissimo possederla. La dea lo uccise per difendersi. Secondo Igino Astronomo (che a sua volta cita il poeta Istro) Artemide era innamorata di Orione e voleva sposarlo, ma lo uccise perché ingannata dal fratello Apollo che intendeva difendere la verginità della sorella.
Sembra che questo sia uno dei miti greci più antichi e che la sua origine potrebbe derivare più semplicemente dalla sua posizione nel cielo, dato che le due costellazioni sono sistemate una di fronte all'altra. Infatti, quando Orione tramonta, il suo conquistatore, lo Scorpione, sorge.
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