12 luglio 2010

PROVE DI SESSO

Vago in spazio verde cittadino in cerca di un'impossibile frescura. Mi accascio su una panchina, ad aspettare che l'afa passi. Di fronte a me, un gruppo di evidenti liceali ormai fuori dal giogo degli impegni scolastici. Avranno 15 o 16 anni. Sono nove, quattro ragazze e cinque ragazzi. Le femmine vestono abiti succinti, ma non vistosi. Fa caldo. Hanno tutte capelli castani, lisci e sciolti. La testa più chiara li ha accroccati in uno chignon imperfetto. Si fanno scattare foto ricordo, in bilico su una panchina di legno verde. Qualcuna perde l'equilibrio. Cade e ride, in posa drammatica.
Sembrano davvero compagni di scuola. Ostentano una confidenza cameratesca. Si toccano inavvertitatemente le spalle e le mani. Gira un pallone da rugby. Le ragazze si impegnano in tiri incerti e poco profondi. Si sentono parolacce innocenti. I ragazzi fanno quelli che conoscono il gioco e insegnano come tirare la palla ovale. Per fare questo, un giovane si inginocchia davanti a Noemi. Lei ha l'aria di far finta di imparare quello che in realtà sa già. Lui è come in adorazione davanti ad un altare pagano.
I ragazzi risultano alla moda, sbragati quanto basta. Anche loro scuri di capelli, uno mostra sfacciato il dorso nudo. A un certo punto, parte una hola entusiasta per non so che, per attirare l'attenzione delle ragazze. Impazienti, le giovani donne si dirigono alla fontana. I ragazzi restano soli. "La tua compagnia è diventata anche la mia. Pezzo di stronzo. Questa è la legge". Parlano anche di una chat che riguarda gli Anime (cartoni giapponesi molto in voga tra adolescenti). "E' una cosa ovvia. Però porca puttana, lasciami sognare che alla fine la impicca. Mi ha detto come finisce. Ci arrivavo anch'io".
Le ragazze tardano a ricomparire, i ragazzi sono nervosi. Temono che la fontana le abbia inghiottite. Torno a casa.

*Paul Klee, Red Balloon, 1922
Si possono immaginare bambini che giocano con una palla rossa, evidente in primo piano nella parte alta del dipinto. Se ne possono intuire nove.

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