Nella zona limitrofa alla scuola scorre una roggia capricciosa. Sulle sponde orti familiari di diseredati. Mentre fumo la mia sigaretta clandestina, scorgo un vecchio a dorso nudo. Avrà più di settant'anni. Jeans sfibrati calati su una pancia flaccida e bianca, stivali verdi di gomma. Ha la pelle quasi trasparente. E' impegnato nel recupero di un vecchio lavandino di ceramica dal corso d'acqua. Che per fortuna scorre bassa. La schiena è tesa in uno sforzo insostenibile. I muscoli non rispondono, ma noto l'inane vigore sottopelle, che percorre fibre e tendini. Non ce la fa.

L'anziano recupera la riva e si fornisce di una logora corda rossa. Con quella allaccia l'oggetto e lo ancora a un palo. Ci riproverà più tardi, quando forse le forze lo sosterranno. Un paio di orti più in là, una donna dall'aspetto patagonico si affatica in una specie di ginnastica. Il corpo è sfatto, come da gravidanze non volute. L'età indefinibile, sotto abiti neri evidentemente trasandati, le nascondono forme generose. Impegna le braccia verso il cielo, assume pose ginniche e inesperte. Ci riprova. Poi smette, di colpo. Il corpo le dà segnali evidenti di sfinimento. Il vecchio va via in bicicletta. La donna resta a piedi, sul ciglio di una strada trafficata. Non so come lascerà quel luogo. Io ho finito di fumare e torno in ufficio a compilare inutili carte.
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Il corpo denotato - L'immagine rappresenta una tavola didascalica di Leonardo da Vinci. Si può osservare il corpo umano nella sua nudità anatomica sotto la pelle. Si notano muscoli, nervi, arterie. Leonardo usava la sua abilità nel disegno in modo puntuale e scientifico. In questo modo il genio, da grande anatomista, studiava e mostrava la natura umana come fece poi Vesalio.
Andrea Vesalio, tavola dei muscoli da
De humani corporis fabrica (1543-1555).
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