7 luglio 2010
PIOVONO PASSERI
Ogni giorno, ormai da quasi una settimana. Nel cortile antistante la scuola, micidiale tettoia bombata uccide passeri di passaggio. Che non vedono la trasparenza della pensilina e ci sbattono contro in volo lanciato. Probabilmente muoiono sul colpo. L'ostacolo non era previsto, nessuno dei volatili ha tentato un rallentamento del volo. Nessuno degli uccelli può vedere la trappola, si immagina nel pallore ambiguo dell'alba. O nelle luci sbagliate della sera estiva. Sembrano tutti uguali. Passeri urbani, ingrigiti dallo smog e dalla mancanza di aree verdi adeguate. Pancia grigia, ali marroni screziate di nero. Vicino alla testa il colore si intensifica, fino ad arrivare al becco quasi nero. Le zampette sono sempre irrigidite in una specie di smorfia estrema. Il colore è rosa sporco e scuro. Gli occhi marroni spalancati sul nulla riflettono comunque il cielo. Nella mano sento un peso inverosimile, inesistente. Eppure poche ore prima era una perfetta macchina per il volo libero. Ogni giorno ne raccolgo uno e lo butto pazientemente nel cestino verde della spazzatura. Mi tocca sempre lavarmi le mani quando rientro a scuola.
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