27 aprile 2010

CI SI ABITUA A TUTTO

H. ha i capelli ricci, inaspettatamente chiari. Nella scuola hanno pressochè tutte i capelli scuri, lunghi e lisci. L'assistente sociale ci avverte che H. è stata molestata da piccola e che da adolescente ha sviluppato una sessualità bulimica, fatta di eccessi: droghe e alcool, non sempre nell'ordine. A scuola H. è insospettabile, è molto adeguata, si adatta a tutto. C'è qualcosa di magico e di tremendamente tragico in questa quindicenne interrotta, salvata dalla vita da una comunità di suore che arrivano là dove gli adulti hanno sbagliato.
I delitti connessi agli abusi dei bambini sono terribili. Anche solo uno sguardo può rovinare la vita di un piccolo che non sa ancora nulla dell'esistenza, se non quello che sta vivendo. Nessuno dovrebbe guardare un bambino se non con dolcezza e con istinto di protezione. Non ci dovrebbe essere altro.
Invece l'altro c'è e non è mai un gioco. H. si muove, si veste, ride come una qualsiasi ragazza della sua età. Probabilmente è vero che poco a poco, inavvertitamente, ci si abitua a tutto. A volte è la salvezza.

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