28 maggio 2010

ULTIMI SFORZI

A volte un dettaglio svolta la giornata. E' scoppiato il caldo. Improvviso, temibile. I ragazzi scalpitano, faticano a starci dentro. Odori sudati rincorrono spruzzi di deodoranti dozzinali, a coprire sudori incontrollati. Sempre di adolescenti trattasi. Gli ormoni dettano la loro legge e nulla è possibile cambiare. I programmi sono ormai esauriti. Si fingono ripassi su contenuti dimenticati da tempo. E' in qualche modo uno strano ricominciare da capo. Dai una mano in materie non tue. Rispolveri cognizioni assopite di vaghe lingue straniere e concetti molecolari. Fornisci strategie per un metodo di studio che non convince in fondo nemmeno te. Eppure stai lì, firmi recuperi, dai lezioni individuali ad allievi che ti braccano imprevisti come segugi. E tu non ti sottrai. Apri alle loro richieste e ti lasci dilaniare da morsi non dolorosi, ma impegnativi. Anche i prof alla fine sono esausti. Fumo una sigaretta all'intervallo. Aiuta falsamente ad allentare tensioni costruite altrove.
Accompagno gli allievi fumatori nel parcheggio antistante la scuola. Una pavimentazione autobloccante fa crescere stentati steli d'erbe cattive. Idea di aiuole, pretesto per un parcheggio pieno di macchine già di buonora. Tra due mattoni scorgo una pianta solitaria di camomilla. E' più morta che viva. Ne colgo un rametto. I fiori odorano ancora.
Risaliamo per la prossima ora.

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