Qualche volta si portano gli allievi in aula informatica. Brevi ricerche, qualche approfondimento, la visione di mondi diversi. E' difficile tenerli fuori da Faccedalibro e quindi verso la fine dell'ora in genere si sbraga. In un tempo minimo, partono tracce musicali di cantanti sentimentali in dialetti locali per me incomprensibili. Gli allievi conoscono i testi a memoria, seguono le melodie, si rimandano le seconde voci.
D. non mi parla da circa una settimana. Mi è oscuro il motivo. Le compagne riferiscono che è arrabbiata con me. Sondo il terreno più volte. Muro. Le dico che mi piacerebbe sapere cosa è successo, così, per andare in vacanza tranquillo e sapere che lei sta bene. Muro 2. Mi turba non conoscere le cause delle difficoltà relazionali dei miei ragazzi. Se sono parte in causa, tendo a chiarire, a sciogliere, disambiguare il più possibile per non creare equivoci. Loro invece vivono di fraintendimenti. Per loro è una specie di codice. Non sempre è facile spiegare.
Certo nemmeno capire. I loro silenzi, le assenze, le lacrime, a volte persino i sorrisi. E quando credo di aver capito, un loro gesto involontario mi restituisce il dubbio.
25 maggio 2010
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